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Riccardo Bastianelli
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Posted - 03 March 2015 : 21:25:10
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Stasera su Rai Storia c'è una trasmissione sul disastro di Balvano. Oggi sono 71 anni.
Riccardo |
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Piero Chionna
Italy
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Riccardo Bastianelli
Italy
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Posted - 04 March 2015 : 09:27:24
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quote: Originally posted by Piero Chionna
Il convoglio incominciò a slittare nella galleria, lunga 1692 metri, e non riuscì più a procedere......
Nel servizio di ieri sera è stato spiegato, oltre a una serie di errori precedenti, che appena entrati in galleria il macchinista della prima loco, si rese conto della difficoltà di procedere -a passo d'uomo- con 48 vagoni al seguito, dato che poco prima era passato altro treno che aveva lasciato la galleria satura di fumi e quindi blocco il treno e invertì la marcia a tutta forza; il comando però non venne recepito dal macchinista della seconda loco che lasciò la marcia avanti. Infine il frenatore dell'ultimo carro, nulla sapendo delle condizioni della galleria, appena vide il treno retrocedere, azionò i freni dei carri. Gran parte del treno rimase quindi fermo in galleria.
Riccardo |
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Piero Chionna
Italy
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Posted - 04 March 2015 : 09:47:43
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Purtroppo venne meno la comunicazione tra gli addetti in un momento estremamente critico. Linea acclive, convoglio troppo pesante, carbone di pessima qualità.... Una tragedia dimenticata per decenni riportata all'attenzione degli italiani in un libro di recente pubblicazione:
da Wikipedia:
Nella galleria delle Armi, a causa dell'eccessiva umidità, le ruote cominciarono a slittare. Per la perdita dell'aderenza il treno perse velocità fino a rimanere bloccato, senza riuscire a uscire dalla galleria. La galleria è situata tra le stazioni di Balvano e di Bella-Muro Lucano, e si estende per 1.968'26 metri con una pendenza media del 12,8‰ (0,73° di inclinazione) e punte del 13‰. Il treno si fermò a 800 metri dall'ingresso, con i soli due ultimi vagoni fuori.
Gli sforzi delle locomotive per riprendere la marcia svilupparono grandi quantità di monossido di carbonio e acido carbonico, facendo presto perdere i sensi al personale di macchina. In poco tempo anche la maggioranza dei passeggeri, che in quel momento stava dormendo, venne asfissiata dai gas tossici che, in assenza di vento, potevano uscire dalla strettissima galleria solo tramite il piccolo condotto di aerazione.
L'unico fuochista che sopravvisse, Luigi Ronga, dichiarò che il macchinista suo compagno, Espedito Senatore, prima di svenire, tentò di dare potenza per superare lo stallo e cercare di uscire dalla galleria. Le condizioni della macchina 476.058 indicano che invece il suo personale, il macchinista Matteo Gigliano e il fuochista Rosario Barbaro, tentarono di invertire la marcia per retrocedere. La potenza erogata dalla locomotiva 476.058 e l'inclinazione avrebbero forse permesso di sopravanzare la macchina tipo Gr.480, ma il macchinista perse i sensi prima di aprire la valvola di regolazione, particolarmente dura su quelle macchine. La posizione dei treni e dei comandi confermò in seguito questo racconto. Inoltre, essendo le locomotive del Gr. 476 di costruzione austriaca, previste per circolare su linee con segnali a destra e con i comandi di guida su quel lato (diversamente dalle locomotive italiane) i due uomini non poterono incrociare gli sguardi né comunicare rapidamente durante i minuti critici e prima di essere sopraffatti dai gas. |
Piero |
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Nino Carbone
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Piero Chionna
Italy
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