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 Central Station 3.(Traduzione dal Märklin Magazin)
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Paolo Lupano

Italy
96 Posts

Posted - 05 March 2020 :  16:14:55  Show Profile  Reply with Quote
La CS3 dal punto di vista pratico/ parte UNDICESIMA.



“Comandare i treni in autonomia”

Le basi delle retroazioni sono state impostate – ora si tratta di passare all'attuazione pratica. Passiamo quindi alla realizzazione sul nostro plastico, in concreto, degli itinerari automatici e delle tratte di blocco.



Avrete sperimentato sicuramente la sensazione che si prova nel momento in cui, giunti al termine, si consegue un obiettivo importante. Questo vale anche per la pianificazione del nostro impianto digitale in cui, alla fin fine, abbiamo esaminato la funzione dei più disparati elementi. Le impostazioni di base sono state, pertanto, chiarite. Siamo quindi arrivati al momento in cui le informazioni acquisite possono essere utilizzate a vantaggio del nostro plastico. Al riguardo sono per noi rilevanti le seguenti conoscenze:

.Per l'arresto automatico delle locomotive potremo ricorrere a possibili differenti soluzioni. Nella zona visibile utilizzeremo la varietà dei segnali digitali che, in relazione alla posizione su cui andranno collocati, sono particolarmente adatti. Andremo ad abbinarli con un elemento di frenatura 72442 grazie al quale il treno si fermerà in modo regolare davanti al segnale. Con la più recente generazione di decoder, possiamo far sì che siano impostati in maniera tale che le motrici, indipendentemente dalla loro velocità, possano coprire una definita distanza già all'inizio della sezione di frenatura. Questi modelli si fermeranno, pertanto, esattamente davanti al segnale a patto che i settori di frenatura abbiano sempre la stessa lunghezza.

.In quanto non previsto, per le aree nascoste non avremo bisogno di nessun segnale. Al contrario, qui viene impiegata la commutazione di un decoder m84. Nei punti in cui il treno si trova ancora fuori dalle aree coperte, utilizzeremo, al posto dell'm84, il modulo di frenatura 72442 collegato al decoder m83. Pertanto, nell'evenienza di un treno che debba fermarsi in quel punto preciso, sperimenteremo per esso il delicato effetto frenante del modulo di frenatura. Nel sinottico dei binari e quindi anche nella lista degli articoli, dovremo impostare per la commutazione relativa all' m84 il simbolo del segnale.

.Da un punto vista generale, per la segnalazione di binario occupato utilizzeremo binari di contatto. Anche per l'attivazione di itinerari per il funzionamento delle tratte di blocco, come anche per la gestione delle stazioni nascoste, ricorreremo a questo tipo di contattori. Importante: gli assi di tutti i vagoni del nostro impianto non devono avere alcun isolamento. Chi, ad esempio, possiede vagoni Trix, dovrebbe pertanto fare attenzione che su d essi si sia provveduto al cambio degli assali.

. Nel nostro plastico ricorreremo, come modulo di retroazione, al Link s88 (art.60883) e all's88 AC (art.60881). Sia il Link s88 che l's88AC offrono ciascuno 16 ingressi per i binari di contatto. Come fonte di energia per il Link s88 utilizzeremo un alimentatore “switching” 66360. Nel caso della Central Station 3 plus abbiamo, poi, generalmente, la possibilità di collegare i moduli di retroazione s88 in modo diretto. Dovremo allora acquistare solamente, al posto del Link s88, un modulo di retroazione s88 AC in più. Ma anche nel caso di questo apparato l'impiego del Link s88 ha un grosso vantaggio in quanto, grazie all'alimentazione in proprio del Link s88, tutti questi moduli di retroazione, da un punto di vista prestazionale, non sottoporranno la Centrale a sovraccarico. Questo è un fattore da non sottovalutare in un impianto di grosse dimensioni come quello che stiamo pianificando.

.Ci sono anche altri accessori, come ad esempio il passaggio a livello, che pure ricorre ai binari di contatto per la sua attivazione. Un binario di contatto può, quindi, svolgere parecchie funzioni. Esso può servire, oltrechè all'azionamento del passaggio a livello, anche, ad esempio, quale rilevatore di binario occupato.

E la concreta attuazione di quanto precede avviene così: in ogni sezione di blocco e binario di manovra vengono previste due tratte di binari di contatto. Un binario di contatto più lungo, della lunghezza da uno a due metri, ci servirà come rilevatore di binario occupato. All'inizio delle tratte di blocco avremo ancora un binario di contatto la cui lunghezza va da 27 a 36 centimetri. Questo binario di contatto lo utilizzeremo per le operazioni di commutazione delle tratte di blocco. La stazione nascosta è caratterizzata da un qualcosa di diverso. Là abbiamo alla fine del binario della stazione nascosta un binario di contatto anche in questo caso della lunghezza da 27 a 36 centimetri. E' questo il binario di contatto che un treno in entrata deve raggiungere prima di fermarsi, in quanto attraverso questo contattore, viene messo in circolazione il treno successivo. Pertanto, nel caso in cui il treno che sta davanti dovesse fermarsi, lo svolgimento del traffico ferroviario, che noi andremo a pianificare, si arresterà.

Prestate attenzione al fatto che, dopo l'uscita da ognuna delle due stazioni nascoste, si trova un binario di contatto. Questo è posizionato in modo tale che ogni treno in uscita passi per forza su di esso attivando in tal modo un determinato evento grazie al quale tutte le uscite degli m84, di tutti i binari della stazione nascosta, verranno commutate su “Rosso=Alt”. In tal modo ci assicuriamo che il successivo treno, che entrerà nella stazione nascosta, si fermerà comunque.

La stessa stazione nascosta viene integrata in una tratta di blocco. La procedura si svolgerà pertanto come segue. Un treno entra nella tratta di blocco e la pone in sicurezza tramite la commutazione su “Rosso=Alt” proteggendola da tutti i treni che seguono. Questo treno continua quindi la marcia sul binario libero della stazione nascosta per poi fermarsi. Ciò facendo farà partire un treno vicino che lascerà la stazione nascosta. Detto treno in uscita procederà quindi fino alla fine della tratta di blocco. Nel caso il blocco successivo dovesse essere libero, il treno vi entrerà ed in tal modo, accanto alla sicurezza intrinseca del nuovo blocco, determinerà anche lo sblocco di quello dietro che comprende anche la stazione nascosta.

Abbiamo, sotto questo aspetto, fino ad ora, elaborato la nostra pianificazione dei binari. Qui possiamo sfruttare molto bene le possibilità che ci vengono messe a disposizione dall'invenzione del binario C. Un binario 24360 può essere sostituito tramite l'uso del binario 24172 e 24188. Mentre il binario 24188 può essere sostituito da due binari 24094, il binario 24172 corrisponde in lunghezza ad un binario 24094 e ad un binario 24077. Quindi possiamo trovare, in caso di necessità, delle formazioni sostitutive costituite da elementi più piccoli. Anche per le tratte con i binari di contatto può essere impiegato, sia all'inizio che alla fine, il binario di contatto 24995. Questi binari corrispondono ciascuno, in lunghezza, all'elemento 24094 e, uniti l'uno all'altro, al binario 24188.
Ma il fermodellista non principiante potrà realizzare queste tratte di contatto in proprio, anche senza il 24995, con gli isolatori per conduttore centrale 74030 che possono essere utilizzati non solo come isolatori per il conduttore centrale ma anche, naturalmente, per l'isolamento di una rotaia laterale. Ma noi tuttavia, da un punto di vista grafico e per una realizzazione più esemplificativa, abbiamo previsto il binario 24995.

Importante: per quanto riguarda i segnali, teniamo presente la regola d'oro che prima e dopo ciascuno di essi debba essere disponibile l'alimentazione di corrente per la trazione. Pertanto ogni tratta di blocco, ogni binario della stazione nascosta e della stazione vera e propria, dovranno avere una propria alimentazione di corrente. E questo vale non solo per la corrente di trazione ma anche per la massa. Questa alimentazione deve pertanto essere impostata in modo tale da non essere collegata erroneamente nella zona isolata di un binario di contatto. Questo perchè, dopo, la retroazione diventa permanente e, comunque, in questo settore, non è proprio possibile alcun evento in forma continuativa. Cercate di pianificare un'alimentazione di corrente anche prima e dopo la stazione e la stessa cosa vale anche per la stazione nascosta. Infatti, anche in questi settori, non vogliamo avere zone prive di alimentazione.

Adesso ci mancano solo alcuni esempi per l'esatta programmazione della stazione nascosta e per l'esercizio delle tratte di blocco. Dopodichè l'impostazione del nostro impianto digitale sarà finita. Maggiori particolari al riguardo nella puntata successiva.

Lupano Paolo
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Stefano Spina

Italy
890 Posts

Posted - 04 May 2020 :  16:12:56  Show Profile  Reply with Quote
Ciao Paolo, ti faccio notare che la seconda sezione di testo della dodicesima parte che hai postato in realtà appartiene alla fine della undicesima.
Puoi confermarmi che il testo della prima sezione, quello che termina con:

"Impostiamo adesso in modalità operativa i due segnali in senso opposto. Azioniamo adesso manualmente il nuovo evento inserito. Il primo segnale di blocco deve essere attivato subito ed il secondo segnale di blocco in differita. Solo dopo questo test potremmo combinare l'evento con l'elemento di commutazione inserito. Ma questo sarà argomento di trattazione della prossima puntata."

sia effettivamente la conclusione dell'articolo?
Probabilmente c'è stato un errore di inserzione, fammi sapere così posso procedere con l'impaginazione.

Stefano


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Paolo Lupano

Italy
96 Posts

Posted - 04 May 2020 :  21:31:04  Show Profile  Reply with Quote

La CS3 dal punto di vista pratico/ parte DODICESIMA.



“La CS3 partner del gioco”

Abbiamo già parlato dell'allestimento del plastico e delle possibilità relative al suo funzionamento. Adesso si tratta di programmare le tratte di blocco perchè il funzionamento dell'impianto proceda senza intoppi così come pianificato.



Verso l'elettronica, che attualmente caratterizza il fermodellismo, esiste sempre un preconcetto di avversione verso il funzionamento automatico poiché questo limiterebbe il fermodellista riducendone la possibilità di divertimento. Ma all'atto pratico ci sono molti esempi in cui plastici gestiti in modo automatico, ossia senza l'intervento dell'operatore, offrono sempre, e in modo sicuro, un funzionamento vario. Questo è il caso di un plastico da esposizione grazie al quale un produttore vuole mostrare i suoi modelli in azione. Questo tipo di plastico deve funzionare in modo completamente automatico e se possibile dalla mattina alla sera trasmettendo al visitatore della mostra quante più possibili interessanti e varie impressioni sul funzionamento richiedendo solo un minimo di intervento manuale.

Al contrario, nella ferrovia in miniatura, per la maggior parte dei fermodellisti, il funzionamento automatico ha due importanti compiti: da un lato dovrebbe essere evitato, quanto più possibile, il verificarsi di incidenti sull'impianto in modo tale da evitare a chi sovrintende al movimento gravosi e pertanto piuttosto sgraditi compiti; dall'altro lato la gestione del plastico dovrebbe sempre informare, in tempo reale ed in modo comprensibile, sullo svolgimento dell'esercizio ferroviario e rendere possibile, in modo agevole, le fasi operative degli eventi successivi. Ed è proprio questo il campo d'azione della moderna guida digitale con la CS3.

Al centro della maggior parte dei plastici abbiamo la stazione da cui partono i treni ed a cui fanno ritorno percorrendo itinerari anche tortuosi. Un tal modo di procedere su queste tratte, trarrebbe, in plastici più impegnativi, notevoli vantaggi proprio da una supervisione di tipo automatico. Al riguardo la gestione delle tratte di blocco è una risorsa collaudata (vedi il riquadro di sotto).

Nel caso più semplice possono essere attivate in un evento della CS3 le procedure relative ad un blocco (quasi) in parallelo. Questo si verifica, in caso di gestione delle tratte di blocco nella forma tradizionale, mediante l'attivazione di un itinerario tramite un binario di commutazione e commutando i segnali relativi al blocco uno dopo l'altro. Nel caso della CS3 abbiamo in aggiunta la possibilità che questa commutazione dei segnali venga attivata in differita. Mentre il segnale della tratta di blocco al momento occupata viene attivato direttamente, per l'autorizzazione a quella immediatamente dopo si attende che passino alcuni secondi. In tal modo si aumenta la sicurezza che il treno che segue non vada a sbattere involontariamente contro la fine del convoglio che ha davanti che magari viaggia più lentamente.

I binari di commutazione hanno nella ferrovia Märklin in H0 un aspetto che deve assolutamente essere sottolineato. Questo contatto, in linea di principio, viene attivato da ogni pattino presente sotto il convoglio. Nel caso ad esempio che l'ultima carrozza illuminata abbia un proprio pattino, quest'ultimo attiverà nuovamente l'evento. E questo può disturbare, involontariamente l'intero funzionamento.

In alternativa, al posto del binario di commutazione, si può ricorrere ad un contattore Reed. In questo caso, va montato sotto il convoglio un magnete che determini l'attivazione del contattore Reed. I contattori Reed possono anche essere utilizzati per una diretta commutazione degli articoli elettromagnetici. Ma in questo caso il contatto è attraversato anche da un'elevata corrente di commutazione il che significa che il contattore Reed si logora precocemente. Invece, in un impianto digitale, al contattore Reed arriva solo corrente a bassa intensità. In questo caso i contattori Reed ringraziano con una evidente più lunga aspettativa di vita. E proprio nei sistemi a due rotaie i contattori Reed sono una buona scelta per il funzionamento delle tratte di blocco (vedi anche le opzioni per le retroazioni nella puntata 8 del Märklin Magazin 06/2018).

Contenuto dei riquadro menzionato più sopra

Come funziona la gestione di un blocco

Nella gestione di un blocco la tratta viene suddivisa in più segmenti di blocco. Per ogni segmento di blocco va considerato che in detto segmento si deve trovare non più di un treno. Questo segmento di blocco viene posto in sicurezza da un segnale che regola l'ingresso in esso. Non appena un treno entra in questo segmento, il segnale di blocco commuta su Rosso = Alt. Solo se il blocco viene rimosso commuta nuovamente il segnale su Verde = Via libera.

In una tratta di blocco devono essere soddisfatte due condizioni:

1. Non appena un treno ha passato un segnale di blocco, il medesimo segnale di blocco deve commutare su Alt per il traffico che segue.
2. Se davanti a questa tratta di blocco se ne trova un'altra, allora il suo segnale di blocco deve commutare su via libera poiché il tratto davanti adesso risulta libero.



I binari di contatto come metodo ideale per la retroazione

Ma il metodo che si predilige per gli impianti ferroviari a conduttore centrale è quello dei binari di contatto prestando però attenzione che non venga superata una determinata lunghezza minima. In caso della sola utilizzazione dei binari di contatto 24995, senza binari di prolungamento, si ottiene una lunghezza totale della tratta di contatto di circa solo nove centimetri. Ma una carrozza con due carrelli possiede uno spazio vuoto tra i medesimi superiore ai nove centimetri il che potrebbe comportare l'attivazione del nostro binario di contatto dal passaggio del primo carrello per poi nuovamente essere attivato dal secondo carrello in quanto ritornato di nuovo attivabile. Questo comportamento viene indicato dagli specialisti come “contatto di rimbalzo” e può determinare per più volte l'involontaria attivazione degli eventi. Ma con tratte di binari di contatto della lunghezza da 25 a 30 centimetri questo tipo di comportamento è escluso.

Per questo motivo, nel nostro plastico dimostrativo di binari di contatto lunghi, abbiamo sempre pianificato, dietro ai segnali di blocco, binari di contatto brevi. Con i binari di contatto si può scegliere l'attivazione di un evento, oppure se il contatto deve risultare occupato come anche se questo debba commutare da occupato a libero. Per il nostro scopo è il cambio di stato da “libero” a “occupato” il momento attivatore del funzionamento delle tratte di blocco. Nel caso dei binari di commutazione e dei contattori Reed queste due condizioni si susseguono così rapidamente una dietro l'altra che all'atto pratico non trovano impiego di rilievo.

Nella configurazione delle tratte di blocco, come nella maggior parte delle procedure, la prima cosa da fare è la creazione degli elementi necessari nella lista degli articoli. Detti elementi sono, per le tratte di blocco, i loro segnali e gli elementi di contatto. Fate attenzione ad inserire gli elementi di contatto solo quando sono disponibili i necessari moduli di retroazione. Se infatti selezioniamo dei moduli di retroazione, che però non sono ancora nella nostra disponibilità, come collegamenti figurativi per i nostri binari di contatto, succederà che, all'atto pratico, la CS3 andrà alla ricerca di questi contatti e, logicamente, non li troverà. Questo fatto sarà segnalato come malfunzionamento marcando il contatto di retroazione in rosso. In detta particolare situazione, il binario di contatto, come anche il contattore Reed ed il binario di commutazione, non va collegato. Un binario di contatto non disponibile viene considerato dal sistema come contatto di retroazione libero e non comporta malfunzionamenti di alcun tipo. Per le prove di funzionamento si può utilizzare un cavo di prova del tipo di quello che abbiamo già illustrato in questa serie di articoli a riguardo della presentazione dei contatti di retroazione e così, passo dopo passo, verificheremo il corretto svolgimento della successione degli eventi (vedi anche moduli di retroazione s88 nella puntata 9 Märklin Magazin 04/2019).

Nell'inserimento dei contatti nella lista degli articoli risulta utile che questi abbiano una denominazione in base alla quale si possa dedurne la funzione. Nel caso dei contatti che noi prendiamo per le tratte di blocco, il numero del blocco dovrebbe pertanto assumere anche un ruolo. Anche nel prototipo ogni blocco presente su di una tratta ha ricevuto una chiara denominazione. Si può naturalmente applicare questo sistema anche sulla propria ferrovia modello per contrassegnare così gli omologhi segnali di blocco. Però in questo caso si può utilizzare qualunque proprio metodo identificativo. In linea di principio i binari di contatto possono assolvere anche compiti diversi. Essi possono essere utilizzati così per l'attivazione di un evento ed anche servire come indicatori di binario occupato. In questi casi viene impostato per le due funzioni uno specifico articolo nella lista dei medesimi. Solamente tramite il nome possiamo differenziarli compiutamente tra loro ed utilizzarli per la funzione voluta.

L'ordine giova al quadro d'insieme e riduce gli errori

Anche per gli eventi è necessaria un'appropriata scelta dei nomi. Negli eventi si possono commutare articoli elettromagnetici come scambi o segnali. Si possono anche integrare ordini alle locomotive, ordini di marcia, e attivare ordini di commutazione. Per il funzionamento delle tratte di blocco è necessaria la commutazione di massimo due segnali. Per la programmazione dell'evento inseriamo dapprima il segnale di blocco per il blocco che deve essere messo in sicurezza con detto evento. Poi si installa l'elemento di commutazione per la tratta di blocco che si trova davanti. Per entrambi deve essere impostato l'adeguato stato di commutazione. Nel primo inserimento questo segnale di blocco commuta su rosso, mentre il secondo segnale del blocco che sta davanti commuta sul verde. Impostiamo quindi per i due segnali di blocco un ritardo di attivazione che va all'incirca da cinque a dieci secondi.

Impostiamo adesso in modalità operativa i due segnali in senso opposto. Azioniamo adesso manualmente il nuovo evento inserito. Il primo segnale di blocco deve essere attivato subito ed il secondo segnale di blocco in differita. Solo dopo questo test potremmo combinare l'evento con l'elemento di commutazione inserito. Ma questo sarà argomento di trattazione della prossima puntata.






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Paolo Lupano

Italy
96 Posts

Posted - 04 May 2020 :  21:36:51  Show Profile  Reply with Quote
Ciao Stefano, grazie per essertene accorto. Chiedo scusa per il copia incolla che ha ricompreso la parte finale della traduzione precedente. Confermo inoltre che la parte da te citata "Impostiamo adesso in modalità operativa....et cetera" è effettivamente la conclusione dell'articolo.
Paolo
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Stefano Spina

Italy
890 Posts

Posted - 05 May 2020 :  07:06:12  Show Profile  Reply with Quote
OK, me ne ero già reso conto confrontando la traduzione con il testo originale tratto dal Magazin.
Ho inserito, con le relative immagini, l'articolo nel PDF generale e adesso lo invio ad Alberto per la pubblicazione.

Stefano
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Alberto Pedrini

Italy
11394 Posts

Posted - 05 May 2020 :  11:15:30  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Eccolo

www.marklinfan.it/documenti/CS3-60216-60226.pdf

Alberto
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Luca Peloso

Italy
1724 Posts

Posted - 05 May 2020 :  15:07:19  Show Profile  Reply with Quote
Grande Paolo
ho sempre apprezzato il tuo sforzo e la costanza nel tradurre il manuale della CS3.
Ora che è completa si nota l'enorme lavoro che hai fatto.
Tanti,tanti complimenti.
Non avendo la CS3 non posso sfruttare il tuo manuale ma sicuramente sarà di grande supporto per tutti i possessori della nuova centralina.

un ringraziamento caloroso da parte mia e dell'associazione.

Luca
(avana)
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Stefano Spina

Italy
890 Posts

Posted - 05 May 2020 :  15:55:54  Show Profile  Reply with Quote
Scusa Luca... (immaginami come Fracchia con il ditino alzato al cospetto del dirigente megagalattico); ma a me neanche un piccolo grazie per il lavoro di impaginazione con tanto di immagini?

Stefano
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albertomocchi

Italy
2582 Posts

Posted - 05 May 2020 :  17:12:28  Show Profile  Reply with Quote
Un grandissimo grazie a Paolo per la traduzione e a Stefano x l’impaginazione del manuale della CS3
Mi sarà utilissimo dato che è mia intenzione acquistarla x il mio progetto futuro

Alberto
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Luca Peloso

Italy
1724 Posts

Posted - 05 May 2020 :  18:09:28  Show Profile  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Stefano Spina

Scusa Luca... (immaginami come Fracchia con il ditino alzato al cospetto del dirigente megagalattico); ma a me neanche un piccolo grazie per il lavoro di impaginazione con tanto di immagini?

Stefano




Assolutamente grazie anche a te per la partecipazione ... e scusami se non ti ho citato prima. Ero nella fase godimento per il manuale tra una call di lavoro e l'altra che ho scritto di fretta.
un bel lavoro.

Luca
(avana)
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