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 Da "Einstieg in Märklin Digital". I segnali.
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Paolo Lupano

Italy
96 Posts

Posted - 06 November 2016 :  10:39:13  Show Profile  Reply with Quote


Preparazione dei segnali

Prima del collegamento dei segnali si dovrebbe fare chiarezza sui compiti degli stessi. Questi segnalatori del traffico sui binari vengono gradatamente rapidamente installati in previsione di un crescente traffico sugli stessi. Poichè agli inizi i treni erano spesso spesso soggetti a soste, il conduttore del treno che seguiva non poteva esserne a conoscenza. Perciò si aggirò l'ostacolo suddividendo le tratte in sezioni prestabilite perlopiù da stazione a stazione. Solo un treno poteva entrare in stazione. E solo quando questo aveva lasciato il binario poteva entrare il successivo. Il principio è valido tuttora con tratte a blocchi che però sono più corte. I segnali indicano se la tratta in questione è libera oppure no. I primi segnali esistevano già nel 1832 negli U.S.A., e, sotto forma di aerostati, a seconda della posizione alta o bassa, segnalavano se la tratta era libera o no. In Germania ci si interessò all'idea solo 60 anni più tardi con la classificazione dei segnali del 1892. Da aerostati e navicelle si arrivò più tardi ai segnali ad ala ed oggi ai segnali luminosi.

Sulla ferrovia modello il segnale ha due compiti: indica con la sua posizione se il treno può procedere o se eventualmente deve fermarsi. Sul plastico queste funzioni vengono realizzate in base al seguente principio: sul segmento di tratta prima del segnale vi può essere corrente solo quando il segnale si trova sulla posizione di “via libera”; in tal caso il treno riceve corrente e va avanti. Poichè negli impianti digitali vi è sempre corrente al binario, la sezione prima del segnale deve essere senza corrente. Questo si ottiene tramite gli isolatori del binario centrale 74030. Essi vengono inseriti sui contatti del binario C e interrompono così il flusso di corrente; importante per il plasticista: il tratto di pertinenza del segnale senza corrente deve andare da due a quattro lunghezze di binario standard, vale a dire, in scala H0, da 36 fino a 54 cm. In caso contrario vi è il pericolo che il treno che segue vada a tamponare quello che aspetta. Chi al contrario vuole installare il segnale senza funzioni di sicurezza (ad esempio perchè vuole lui stesso provvedere a fermare il treno), può rinunciare all'isolamento del conduttore centrale.

Se viene usato l'isolatore centrale, allora la corrente deve provenire da un'altra parte. Di questo si incarica il segnale. Di contro il segnale è alimentato solo quando vi è corrente nella tratta e quando si trova nella posizione “via libera”. Allo scopo si collegano i due cavi rossi al tratto senza corrente.
Praticamente il segnale determina l'alimentazione della tratta dando o meno corrente. Poi il cavo rosso ed il marrone, rispettivamente per la corrente di trazione e la massa, vengono collegati al binario da alimentare. Correttamente programmato, mediante il “verde” viene data corrente alla tratta e con il “rosso” il treno si ferma. Se lo si desidera, si può installare in aggiunta un modulo di frenatura così i treni si fermano conformemente al prototipo. La base del segnale va sistemata sulla destra mentre la componente elettronica sotto il binario. Con il collegamento diretto al binario il segnale o lo scambio tolgono la corrente che poi viene a mancare per la marcia dei treni. Ciò negli impianti di minori dimensioni di regola non è un problema. In primo luogo perchè la CS2 dispone veramente di una grande potenza, in secondo luogo poiché gli articoli elettromagnetici, che vengono commutati singolarmente, determinano un carico di lavoro di breve durata. Nei grossi impianti o nel caso di molti treni illuminati un aumento di potenza al sistema è fornito dal booster art.60174 che la amplifica.

Accanto al formato MM ora i nuovi segnali sono adatti anche all'esercizio DCC e possono essere installati senza inconvenienti anche su impianti Trix. L'impostazione d'indirizzo è uguale a quella degli scambi basandosi sull'inserimento di codici tramite pin che al momento dell'installazione è accessibile da sotto. Adesso manca solo la programmazione.


Programmare i segnali




Con i nuovi segnali per professionisti, Märklin rende la programmazione degli stessi un gioco da ragazzi. Allo scopo si deve per prima cosa richiamare la keyboard e schiacciare sulla chiave inglese sotto a sinistra. Gli indirizzi degli articoli elettromagnetici sono già inseriti nella keyboard dalla fabbrica. Il fermodellista può ora scegliere per ciascuna coppia di tasti rosso-verde se un articolo elettromagnetico sotto questo indirizzo deve essere registrato nel formato MM2 o nel formato DCC.
Detto numero è al tempo stesso l'indirizzo digitale. Pertanto se uno sceglie il numero “25” anche l'indirizzo del segnale è “25”. Con un clic sulla schermata di commutazione si apre una finestra per l'inserimento dei dati. L'indirizzo digitale sta proprio sopra nel mezzo. Sopra la “tastiera da pianoforte” viene evidenziato il posizionamento dei pin sul decoder del segnale. La CS2 propone l'indirizzo anche come denominazione per l'articolo elettromagnetico. Ma per un inequivocabile riferimento si consiglia un'altra denominazione. Il nome, grazie al campo tastiera, è facile da inserire. La tastiera si apre nel momento in cui si clicca sul simbolo della stessa a destra vicino al campo “nome”. Poi si deve scegliere il tipo di decoder che per i nuovi segnali è di regola “Einbaudecoder neu”. Sotto si trova un ricco menù che va dal simbolo del segnale luminoso Hp 0/1 fino al al segnale ad ala Hp 0/1/2. In questo modo la CS2 bypassa contemporaneamente un difficile ostacolo per il programmatore: ogni riquadro di commutazione della keyboard mostra due aspetti di commutazione. Ma un segnale ne può avere parecchi: ad esempio “alt”, “via libera”, “procedere lentamente”. Questi segnali hanno bisogno di più di un indirizzo ed anche di più di un riquadro di commutazione. Nella keyboard, per una migliore visione d'insieme, si possono scegliere altri simboli per ciascun riquadro rosso-verde. Articoli elettromagnetici che necessitano di più di un riquadro, occupano in questo caso automaticamente anche il riquadro accanto. Dietro questi simboli si trovano in parte intere sequenze di commutazione per garantire un esercizio sicuro. Come protocollo i Märklinisti scelgono l'MM2 e i Trixisti il DCC.

Nella pratica questo non fa alcuna differenza. Con la spunta verde sotto a destra il segnale è installato. Ma la CS2 è ancora in modalità installazione pur essendo il segnale funzionante. Un ulteriore clic sulla spunta verde pone fine alla programmazione e l'attività di commutazione può iniziare.

Preparazione dei segnali

Il vantaggio dei nuovi segnali Märklin: essi contengono già un decoder digitale così possono essere commutati direttamente da una Central Station o da una Mobile Station senza apparato aggiuntivo. Prima che possano iniziare a funzionare deve essere inserito il formato adatto ed il giusto indirizzo. I rispettivi inserimenti devono essere effettuati direttamente sul segnale tramite i pin del commutatore di codifica. Gli utilizzatori della Mobile Station e della Centrale Station possono a scelta servirsi di entrambi i formati. In generale, secondo la nostra esperienza, meglio sarebbe che si decidesse per l'uno o per l'altro dei due formati. I fermodellisti Trix sceglieranno a maggioranza il formato DCC mentre quelli Märklin il formato MM2 che risulta familiare per il segnale. Una volta preparato non si riscontra nessuna differenza di funzionamento. Quale dei due formati debba essere utilizzato lo si decide semplicemente attraverso il pin di codifica 10. Se questo si trova nella posizione “off”, cioè sotto, allora il segnale funziona secondo il formato MM2. Se il pin viene invertito nella posizione “on”, cioè sopra, allora viene scelto il formato DCC. L'inserimento di serie è nella posizione “off”, vale a dire il formato “MM2”. Adesso si deve ancora inserire l'adatto indirizzo del segnale per la posizione scelta nella keyboard. Questo inserimento di indirizzo si ottiene agendo sui pin di codifica del segnale stesso. Il vantaggio di questa sperimentata soluzione: si può sapere in ogni momento quale indirizzo sia stato effettivamente assegnato. L'indirizzo stesso viene rappresentato attraverso i pin di codifica da 1 a 9. Si tratta del semplice inserimento binario dell'indirizzo decimale. Alla commutazione del pin 1 sulla posizione “on” corrisponde l'indirizzo decimale 1. Posizionando il pin 2 su “on” si ha l'indirizzo 2. La commutazione dei pin 1 e 2 su “on” corrisponde all'indirizzo 3 e così via (vedi tabella dei codici a partire da pagina 144). Quanto enunciato deve tuttavia subire qualche limitazione: chi utilizza gli indirizzi DCC oltre lo spazio di indirizzi che vanno da 0001 a 0511 rinuncia a questo vantaggio. Infatti gli indirizzi da 0512 a 2048 sono programmabili solo elettronicamente. Ma la maggior parte dei fermodellisti chiaramente saranno in possesso di meno di 512 articoli elettromagnetici e dovrebbero perciò cercare di approfittare di questo spazio di indirizzi il più possibile.

Consiglio: Prima che i segnali vengano installati sull'impianto bisogna inserire formato e indirizzi. Allo scopo troviamo sulla piastra del decoder una tabella di codici. Per il formato MM2 il pin 10 si deve trovare su “off” mentre per il formato DCC su “on”. Successivamente inseriamo l'indirizzo del segnale secondo il codice binario con i pin da 1 a 9. Una dettagliata panoramica sulla successione binaria dei pin di codifica si trova sul libretto d'istruzione del segnale. Un collaudo dell'indirizzo e del segnale con l'unità di comando prima dell'installazione conviene sempre e fa risparmiare lavoro in più dopo.

Così si mettono i segnali in modo corretto

Come nel prototipo

Per uno che appena entra nel mondo del fermodellismo la tecnica dei segnali in effetti è un mistero. Un'adeguata conoscenza di base è indispensabile per garantire sull'impianto una corretta segnalazione. Per cominciare spieghiamo i concetti più importanti:

Segnale principale: fa capire al macchinista il comportamento da tenere. Oltre al segnale di partenza e di stop, si trova anche l'opzione che permette al macchinista di procedere lentamente o di manovrare in un'area delimitata.

Segnale di preavviso: si trova normalmente ad una distanza pari allo spazio di frenata di un treno davanti al segnale principale ed informa il macchinista sull'attuale stato del segnale principale che segue a breve distanza di tempo.

Segnale d'ingresso e d'uscita: questo genere di segnali regola primariamente l'ingresso e l'uscita da una stazione. Ma detto segnale permette anche con la segnalazione di partenza un'attività di manovra sul binario di pertinenza senza che per questo motivo possa essere messo in pericolo, dal punto di vista della sicurezza tecnica, il traffico sugli altri binari.

Segnale di blocco: Consente l'esercizio sulla tratta di binario (bloccata) alla rispettiva locomotiva. Vogliamo allestire sul nostro plastico una tratta fra due stazioni capolinea con la più aggiornata tecnica di segnalazione. Dovremmo pianificare i successivi passaggi anche se, per esempio, sul plastico, la stazione in argomento esiste solo in modo fittizio come stazione nascosta. Ma la funzione di questo segnale nell'area coperta dovrebbe tuttavia esistere e venire integrata nel generale quadro di commutazione.

Dopo la partenza dalla Stazione A, vogliamo inserire due tratte di blocco prima di raggiungere il segnale d'ingresso nella stazione B. Per realizzare ciò abbiamo bisogno di tre segnali di preavviso: due per la coppia di segnali di blocco ed un segnale di preavviso per il segnale d'ingresso della stazione B. Per la realizzazione in scala della distanza tra il segnale di preavviso ed il relativo segnale principale dobbiamo tuttavia arrangiarci per la difficoltà di rendere la realtà in scala. Una tipica distanza di 1000 metri da, come risultato, in scala 1:87, all'incirca 11,50 metri. E' qui per noi quale gradita alternativa che, in ambito di segnali luminosi, anche nel prototipo il segnale di preavviso per il successivo segnale principale può essere fissato al traliccio del medesimo quando ciò si rende necessario per il poco spazio disponibile. Per mettere in sicurezza la tratta dalla stazione A alla stazione B necessitiamo dei seguenti segnali:

1. Segnale d'uscita 76497
2. Due segnali di blocco 76495
3. Un segnale d'ingresso 76493

Dopo aver individuato i necessari tipi di segnali, stabiliamo, nella fase successiva, quali riquadri della keyboard vogliamo assegnare ed utilizzare per la commutazione dei medesimi. Il segnale di partenza è un segnale a quattro aspetti e pertanto con ciascuno di essi fornisce quattro differenti prescrizioni (alt, via libera, marcia lenta e permesso di manovra). Esso pertanto richiede due riquadri della keyboard. I segnali di blocco possono mostrare due diverse posizioni (alt e via libera) e pertanto necessitano di un solo riquadro sulla keyboard. E il segnale d'ingresso in stazione è un segnale a tre aspetti (alt, via libera, avanti adagio) e richiede pertanto tre posizioni di due riquadri che si succedono. Naturalmente ci si potrebbe servire del tasto rimasto libero dei due riquadri utilizzati per il segnale d'ingresso, ad esempio, per un binario di sganciamento. Ma poiché possediamo più che sufficienti indirizzi per articoli elettromagnetici, normalmente non è necessario lo sfruttamento al cento per cento di questa “riserva”. Tanto più che il decoder a cui il binario di sganciamento è collegato non può essere sfruttato completamente. Nel nostro esempio noi vogliamo stabilire per questi segnali i seguenti indirizzi:


Segnale di partenza: riquadri 51 e 52

Segnale di blocco 1: riquadro 53

Segnale di blocco 2: riquadro 54

Segnale d'ingresso: riquadri 55 e 56


Consiglio: La nuova generazione di segnali (segnali luminosi e segnali ad ala) è stata sviluppata in primo luogo per l'esercizio digitale. Chi volesse utilizzare i segnali in modalità analogica, deve procedere con le nuove pulsantiere 72760. Con la pulsantiera si possono commutare fino a quattro segnali. Un esercizio di segnali semi o completamente automatico è esclusivamente possibile con la Central Station o con la precedente Memory 6043.


Per la configurazione del segnale scegliamo ora il noto formato DCC: pertanto dobbiamo programmare nel passaggio successivo l'inserimento dei codici di codifica in ciascuno di essi:


Segnale di partenza [51/52]: 1 2 - 5 6 ---10

Segnale di blocco 1 [53]: 1-3 - 5 6 ---10

Segnale di blocco 2 [54]: - 2 3 - 5 6---10

Segnale d'ingresso [55-56]: 1 2 3 - 5 6 ---10


Nel momento in cui colleghiamo l'alimentazione di questi quattro segnali (cavo di collegamento rosso e marrone) al sistema digitale, perlomeno i segnali principali già funzionano. Ma su entrambi i segnali di blocco e sul segnale di partenza i relativi segnali di preavviso non si accendono. Perchè? Ebbene, i segnali non sanno ancora per quale dei segnali principali che seguono debbano indicare la posizione. Pertanto dobbiamo stabilire, in ciascun caso, di quale tipo di segnale si tratta e quale indirizzo detto segnale possegga.

Registriamo il tipo di segnale nel CV 46. I seguenti valori sono ivi programmabili:

2 = Segnale di blocco

3 = Segnale d'ingresso

4 = Segnale di partenza

L'indirizzo del segnale che segue viene inserito nei CV 55 e 56 e il CV 56 deve essere cambiato quando si rendono necessari i cosiddetti indirizzi lunghi a partire dall'indirizzo 256. Il passaggio successivo può aver luogo in un primo tempo senza collegamento del segnale. Apriamo ora la keyboard della Central Station, cerchiamo la keyboard nr.4 (la cui videata ha riquadri che vanno dal 49 al 64) e passiamo in modalità configurazione.
Andiamo sul riquadro 51, scegliamo come tipo di decoder il “decoder di nuova realizzazione” (non obbligatoriamente necessario), come protocollo il DCC e come tipo l'iscrizione “Segnale professionale Hp 0/1/2+Sh 0/1”. Poi inseriamo i due segnali di blocco nei riquadri 53 e 54 e a seguire il segnale d'ingresso nel riquadro 55.
Per la programmazione del CV 46 e del CV 55 colleghiamo il rispettivo segnale al binario di programmazione della Central Station. Il plastico in questo momento non deve essere collegato alla CS2. Successivamente passiamo sulla keyboard in modalità configurazione e là scegliamo ogni volta il riquadro di pertinenza. Nel menù che si apre clicchiamo su “accesso CV”. Adesso abbiamo la possibilità di inserire il valore desiderato nella CV 46 ed inoltre anche l'indirizzo del segnale che segue. Nel nostro esempio dobbiamo programmare i seguenti valori:


Segnale di partenza: CV 46 = 2, CV 55 = 53

Segnale di blocco 1: CV 46 = 2, CV 55 = 54

Segnale di blocco 2: CV 46 = 2, CV 55 = 55

In aggiunta a questo inserimento possiamo anche variare i comportamento delle luci dei LED da un aspetto all'altro. Anche questo passaggio avviene tramite il cambiamento dei valori nei differenti registri dei CV. Si possono adattare il tempo di commutazione e la modalità di dissolvenza. Questo non solo per il segnale principale ma naturalmente anche, per quanto riguarda i segnali 76495, 76496 e 76497, anche per i segnali di preavviso installati sul traliccio del segnale principale. Per la regolazione del segnale principale sono competenti il CV 48 ed il CV 50 mentre i CV 52 e 54 regolano il segnale di preavviso.

Conferisce al tutto un effetto spettacolare l'assegnazione al segnale principale di un comportamento diverso da quello del segnale di preavviso. Ma è meglio che scegliate voi stessi il comportamento che meglio si addice al vostro gusto. Questa regolazione può, del resto, non solo essere variata sul binario di programmazione ma anche quando il segnale è collegato al plastico.

Anche i nuovi segnali ad ala (70391, 392, 411, 412) offrono una interessante possibilità di installazione. Chi ha già fatto esperienza con un segnale ad ala che commuta dal vero, si ricorderà forse della modalità altalenante del movimento dell'ala durante il cambiamento da un aspetto all'altro. Un comportamento del genere può essere riprodotto anche per la qui rappresentata generazione di segnali. E proprio con la programmazione degli stessi CV che abbiamo esaminato per i segnali luminosi.

Chi sulla Central Station ha installato la versione software 4.x può avviare l'installazione del segnale anche in modalità mfx. Dapprima viene avviata manualmente la ricerca del nuovo segnale (nota dello scrivente: mediante lo stick in dotazione alla CS2 cliccando sul simbolo mfx). Poi vengono rilevati e installati tutti i dati importanti in un dialogo la CS2 e l'utilizzatore. Questo è senza dubbio il modo più comodo per installare questa generazione di segnali ma che non sostituisce una ben fatta pianificazione. E' sempre meglio che voi procediate con i segnali 76495, 76496 e 76497 prima dell'aggiunta del successivo segnale principale. Sono inoltre a disposizione nel sistema i dati per il corrispondente segnale di preavviso.

Lupano Paolo

Alberto Pedrini

Italy
11388 Posts

Posted - 06 November 2016 :  18:38:37  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
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