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Nino Carbone
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Posted - 23 April 2016 : 13:20:58
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- Lo scalo merci di Genova Terralba negli anni '30 -
(Sulla destra le gallerie verso la Riviera di Levante che sbucano a Genova Sturla / Foto verso est)

- Foto da: 2bp.blogspot.com -
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- Foto da: 3.bp.blogspot.com -
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 23 April 2016 : 14:01:54
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- La Ferrovia delle Gavette -
Fin dal suo nome ufficiale (Binario industriale della Val Bisagno), il tracciato indicò una evidente vocazione di servizio nei confronti dei numerosi impianti industriali che stavano sorgendo nella zona.
La linea detta fu detta “Ferrovia delle Gavette”.
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- Piantina da: iTreni oggi 154 -
- Cenni di storia -
Già dalla metà dell’800, la Val Bisagno era nota a Genova per la sua fiorente agricoltura (ancora oggi a Genova i fruttivendoli sono detti “bisagnini o “besagnini”), e anche per i numerosi marmisti che lavoravano nel Monumentale Cimitero di Staglieno.
La municipalità di Genova ebbe grandi progetti per questa valle così operosa e nel volgere di poco tempo furono realizzati i mercati generali ortofrutticoli, lo stadio comunale Luigi Ferraris, le Officine per la produzione del gas di città e i nuovi mattatoi. Tutti questi impianti avevano però bisogno di un comodo ed affidabile sistema di trasporto viste le considerevoli quantità di merci movimentate, venne perciò progettato e realizzato un tronco di linea ferrata dalle spiccate caratteristiche ferroviarie consentendo così uno spostamento veloce dei prodotti.
Nel febbraio 1925 vennero appaltati i lavori per un binario di raccordo che partiva dallo scalo FS di Terralba e che avrebbe raggiunto i nuovi macelli municipali, con un percorso totale di circa di 5 chilometri.
- Il percorso -
Il binario si staccava dallo scalo merci di Terralba e superato il cancello dietro il fabbricato locomotive FS, descriveva un’ampia curva immettendosi sull’asse dei Mercati Generali Ortofrutticoli di Corso Sardegna. (Foto anno 1931)

- Foto da: genovacards.com -
Attraversamento diagonale di Corso Sardegna di un convoglio in doppia trazione appena uscito dallo scalo di Terralba.
(Foto ottobre 1954)



- Archivio Pubblifoto Genova / da: iTreni oggi 154 -
A partire dal dopoguerra davanti al mercato venne aggiunto un binario di raddoppio per lo stazionamento dei carri in attesa dello scarico dei prodotti ortofrutticoli. Superato il mercato ortofrutticolo il binario attraversava ancora diagonalmente la strada carrozzabile dirigendosi a sinistra verso la sponda del torrente Bisagno, percorrendo un tratto dedicato con sottopasso realizzato nell’edificio dell’impianto polisportivo di Via Cagliari, attraverso il quale sbucava in corrispondenza di Corso Galliera. - Il sottopasso per il transito della ferrovia creato nella struttura polisportiva di Via Cagliari, il torrente Bisagno è aldilà del muretto -

- Foto Paolo Gregoris / da: iTreni oggi 154 -
Raggiunta Piazza Carloforte il binario proseguiva per Via del Piano, costeggiando lo stadio comunale e il carcere di Marassi, in corrispondenza del quale, talvolta, veniva effettuata fermata da parte di tradotte con carrozze cellulari.
- I binari ferroviari in prossimità del vecchio stadio Luigi Ferraris, al margine della foto sulla sinistra le carceri di Marassi -
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- Foto da: genovacards.com - Dall’estremità nord di Via del Piano venne realizzata un’imponente strada di argine, larga 20 mt e lunga 3.100 mt costruita per conto del Comune di Genova.
Il binario percorreva per intero la lunga arteria, mantenendosi sulla sponda sinistra del fiume e raccordandosi a diversi stabilimenti e fra questi vi erano: - un officina per la riparazione di carri cisterna - - uno stabilimento sorto in località “Volpara” per l’incenerimento dei rifiuti urbani - - le nuove Officine del Gas per la produzione del quale venivano effettuati spettacolari convogli di carri carichi di carbon fossile.
Queste ultime erano ubicate il località “Gavette” ed erano servite da un’apposita diramazione della linea che si staccava dal binario principale (il quale continuava lungo l’argine), e allargandosi sulla destra, con un ampia curva si incrociava con lo stesso binario principale per immettersi sul nuovo ponte Veronelli in cemento armato che attraversava diagonalmente il Bisagno.
La costruzione, con i suoi 110 mt di lunghezza, 6.5 mt di larghezza e 9 campate, rappresentò il manufatto più importante della linea.
(Il ponte venne irrimediabilmente rimaneggiato dall’alluvione del 1993) - Il ponte Veronelli -

- Foto da: it.wikipedia.org -
Ai due lati del binario erano poste ringhiere di ferro per garantire la sicurezza dei pedoni.
(Foto del 1927 / E visibile il binario d’incrocio con la linea d’argine)
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- Foto da: Foto da: it.wikipedia.org -
Per il collaudo dell’opera, avvenuto il 29 ottobre 1926, venne impiegato un treno formato da due locomotive E.551 trainate da una Gr.835, il peso raggiunto fu di 195 ton. Clic foto

- Foto da: it.wikipedia.org -
Oltrepassato il ponte, il binario intersecava a raso la linea tranviaria Genova-Prato...

- Foto Paolo Gregoris / da: iTreni oggi 154 -
...per immettersi infine all’interno delle Officine del Gas gestite dalla società AMGA. (AMGA acronimo di: Azienda Municipalizzata Gas e Acqua)

- Foto Paolo Gregoris / da: iTreni oggi 154 -
La linea lungo il torrente fu ultimata in un secondo tempo, consentendole così di raggiugere i nuovi mattatoi comunali che sorgevano più avanti in località Cà de Pitta.
Per l’armamento vennero utilizzate rotaie del normale tipo Vignoles posate in spezzoni da 12 mt, abbinate a controrotaie in corrispondenza degli attraversamenti stradali.
- Il servizio -
La gestione della linea avveniva da parte del Comune attraverso la propria Azienda Municipalizzata che disponeva di 3 vaporiere di costruzione Breda, immatricolate n° 1-2-3.
Furono successivamente sostituite da una locomotiva Diesel a 3 assi tipo Jung R42c, costruita in Germania nel 1956. - Link correlato: https://it.wikipedia.org/wiki/Locomotiva_Jung_R_42_C - - Settembre 1961 -

- Foto Paolo Gregoris / da: iTreni oggi 154 -
Questa macchina, classificata come numero 2, pur interessata da successivi restauri, che ne hanno modificato l’estetica, dopo la dismissione della linea ha prestato servizio ancora per molti anni presso un’impresa privata.
I carri utilizzati sul raccordo erano di proprietà delle FS, per il trasporto dei rifiuti solidi urbani furono messi a disposizione del Comune un certo numero di esemplari a sponde alte, dotati di un telone di copertura.

- Foto Paolo Gregoris / da: iTreni oggi 154 -
I convogli erano di norma scortati, oltre che dal prescritto manovratore con bandierina rossa, anche da un vigile motociclista con il compito di fermare il traffico automobilistico fino all’altezza di Via Del Piano.
Il lavoro della breve ferrovia della Val Bisagno risultò assai intenso e remunerativo fino al termine degli anni ‘50, nel momento in cui, diversi stabilimenti collegati cessarono l’attività e la concorrenza del trasporto su gomma fece diminuire i traffici diretti al mercato ortofrutticolo e al mattatoio, iniziò un inevitabile declino. Il colpo di grazia le venne dato nel 1964, in seguito alla completa trasformazione delle Officine AMGA, che cessarono la produzione del cosiddetto “gas di città” in conseguenza dell’utilizzo del metano. Da allora, le “tirate” di carri che attraversavano queste zone cittadine, paralizzando il traffico automobilistico, rimasero solo un ricordo.
- Immagini -
- La macchina Diesel n°1 in servizio nel gennaio 1957 -

- Foto Archivio AMGA -
- La macchina Diesel n° 2 in uscita dalle Officine del Gas -
(Sulla sinistra il gasometro)

- Foto da: it.wikipedia.org -
- La zona antistante le Officine del Gas in località Gavette verso la metà degli anni '20 -
- Il ponte ferroviario e l’argine sinistro sono terminati in attesa dei binari, sono invece in fase di costruzione i lavori di quella che diventerà un’ampia strada “Lungo Bisagno” e che poi confluendo con quella della sponda destra condurrà in Val Trebbia -
(La ferrovia proseguirà sull’argine verso il mattatoio municipale ubicato all’altezza del terzo ponte) Clic foto

- Foto da: it.wikipedia.org -
- Carta del binario industriale della Val Bisagno sulla base della carta del US War Office del 1943 -

- Foto da: it.wikipedia.org -
- L’originario ponte Veronelli è stato demolito a seguito dei danni riportati dall’alluvione del 1993, al suo posto un ponte metallico per il transito pedonale - Clic foto

- Foto da: Google earth -
- Fonti - - it.wikipedia.org - - Alessandro Sasso / Claudio Serra / iTreni oggi 154 - - Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 04 July 2016 : 11:39:50
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- Per un breve periodo il TEE "Gottardo" da Zurigo raggiunse Genova Piazza Principe -
(1 luglio 1976 / Treno 58)

- Foto H.Roher / da: SBB Historic -
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 18 January 2019 : 13:07:36
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- Manifestazione militare della Guardia di Finanza davanti alla stazione Brignole nel giugno 1906 -

- Foto da: genovacollezioni.it -
- Piazza Giuseppe Verdi ai giorni nostri -

- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 24 June 2019 : 11:11:56
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- E.333.033 a Genova Piazza Principe nel 1932 -

- Foto Agosto / Collezione Claudio Pedrazzini -
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 01 August 2019 : 12:15:24
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- Trifase / Continua / Vapore -
- Eccezionale manovra di cambio trazione a Genova Brignole nell'aprile 1963, in occasione della conversione della linea per Alessandria e Voghera: una locomotiva a vapore Gr.741 manovra una E.636 e la trifase E.431.012 sotto la nuova linea aerea a corrente continua -
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- Foto L.Carnino / da: iTreni oggi 115 -
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 01 August 2019 : 12:26:13
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- Aprile 1963 -
La stazione di Piazza Principe ospitò le locomotive Diesel che si affiancarono alle locomotive trifasi durante il periodo della conversione alla corrente continua.
Già ai primi di marzo del 1963 la tratta in galleria di 3.5 km fino a Genova Brignole era stata convertita, mentre la linea verso Savona venne convertita nel maggio 1964.
- La D.341.1040 impegnata in servizi di manovra delle locomotive elettriche a corrente continua e trazione dei treni di cui le medesime erano titolari sotto la linea aerea trifase -
(Sulla destra una carrozza a cuccette FS della serie AcBcz 64400 in livrea castano, con il temporaneo cartello circolare sul quale a grandi lettere era scritta la particolare tipologia per servizi notturni cui era destinata la carrozza medesima, in questo caso accoppiata ad una carrozza CIWL)
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- Foto Collezione Jelercic / da: Sui binari dei ricordi / Viaggio in castano e Isabella / Edizioni A.C.M.E. -
Lo stesso giorno, nella stazione di Genova Brignole era già attiva la corrente continua.
- ALe.840 e rimorchiata Le.840 in stazione -
Questo tipo di convoglio era una presenza quotidiana per i servizi di media e lunga distanza lungo il litorale tirrenico e i capoluoghi di Toscana ed Emilia.
Le ALe.840 con rimorchiate, proprio per effettuare servizi di qualità verso il Piemonte, attraverso la Liguria, vennero supportate da 26 rimorchiate (Le.840) trasformate (Lebc.840), a partire dal 1956, con apparecchiature per alimentare, attraverso la catenaria trifase, i motori in corrente continua delle elettromotrici formando così altrettanti complessi binati bicorrenti. - Link correlato ALe.840: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3205 -
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- Foto Collezione Jelercic / da: Sui binari dei ricordi / Viaggio in castano e Isabella / Edizioni A.C.M.E. -
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 26 November 2020 : 14:29:27
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- E.428.044 a Genova Brignole impiegata nell'effettuazione di un treno rapido per Roma nel 1956 -
- La conversione in corrente continua Genova Brignole-Sestri Levante (43 km) avvenne nel febbraio 1948, la Sestri Levante-La Spezia (44 km) nell’aprile 1947, la tratta La Spezia-Viareggio (54 km) il 24 aprile 1948, mentre la Viareggio-Pisa-Livorno (41 km) e la Livorno-Roma (318 km) erano state elettrificate in corrente continua nel 1938, la Livorno-Roma (316 km) era stata elettrificata direttamente in c.c. -

- Foto Archivio Fototeca FS / da: Tra mare e monti da Genova alla Spezia / Bozzanp / Pastore / Serra / Nuova Editrice Genovese -
- Nino -
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