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Maurizio Birolini
Italy
474 Posts |
Posted - 28 May 2008 : 21:05:58
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Gianni, grazie della nuova risposta inerente il materiale, sembra che sia molto informato su questo plastico, non è che potrebbe darci qualche notizia maggiore su di esso? Siamo a qualche kilometro di strada e parliamo nsolo con il forum, chissà magari ci conosciamo anche di persona e nemmeno lo sappiamo. Maurizio
Maurizio |
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Gianni Carrara
Italy
26 Posts |
Posted - 03 June 2008 : 15:35:48
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Maurizio, in effetti abito a S. Paolo d'Argon, per cui a 2 Km da te. Sarei ben lieto di incontrarti ma non aspettarti granchè, non sono certo un gran Marklinista come altri amici , ma due chiacchere ed una birra si possono sempre fare . Circa ulteriori notizie sul plastico di Villa d'Almè, a parte il fatto che non vorrei diventare noioso, dopo così tanti anni e basandomi solo sulle vecchie foto è difficile aggiungere altro senza incorrere in inesattezze. Ti consiglio comunque di visitare il plastico a Brescia per farti un'idea. Tanto per curiosità in tutti questi anni mi sono divertito ogni tanto a riprendere il mano le foto e "giocare" a ricostruire il tracciato (cosa mai riuscita) e a riconoscere, ingrandendo le foto, marca e modello del materiale rotabile. Mi rendo conto che qualcuno a questo punto comincerà a fare velate allusioni all'Alzheimer che avanza ma, se i moderatori lo permettono, vorrei rilanciare il giochino. Ad esempio c'è qualcuno che riesce ad identificare i 4 vagoni che appaiono sul ponte ad archi in muratura della foto 2 e in basso nella foto 9?
Ciao Gianni |
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Piero Chionna
Italy
8640 Posts |
Posted - 03 June 2008 : 19:58:48
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Gianni, quei vagoni li avevo notati, ma non sono riuscito ad identificarli; ci sai dire qualcosa? Sono invece riuscito a localizzare sul plastico una parte del materiale rotabile visibile nelle foto di Alberto. Scusate, ma di tutto il materiale d'origine è stato conservato solo quello che abbiamo visto? Ciao, Piero
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Maurizio Birolini
Italy
474 Posts |
Posted - 03 June 2008 : 21:59:57
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Gianni, anche cadendo in errori di sicuro non saranno peggiori di quelli fatti dai deturpatori del plastico, poi nemmeno io sono un'esperto Marklin, anzi sono alle prime armi quindi certe conoscenze sono molto limitate, per incontrarci nulla di più semplice sentiamoci per email privata, poi ci accorderemo.La domanda che Piero ha fatto era la medesima che mi sono posto io, appena riesco farò un giro a Brescia per sapere qualcosa di più, ma aver visto un bel capolavoro rovinato mi frena un pò, forse ho paura di trovare un plastico rovinato da persone non amanti del passato, sitema di alimentazione a parte, che sia in CC o Ca un'opera del genere andava preservata come era. Maurizio
Maurizio |
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Gianni Carrara
Italy
26 Posts |
Posted - 04 June 2008 : 23:40:26
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Ciò che avete visto nelle foto è quello che ha seguito il plastico, ovviamente c'era molto altro ma ha "preso altre vie". Come già detto ciò che è ufficialmente rimasto è in pessimo stato, inoltre, tanto per essere sinceri fino in fondo, non dimenticherei anche il valore venale di questi modelli; tutti conoscete, ad esempio, cosa vale oggi un ST 800. Mi fa piacere di aver coinvolto Piero nel mio giochino ma sono un po' deluso perchè speravo nell'aiuto di esperti come lui per risolvere il "mistero" di quei vagoni, in effetti credo di aver identificato più o meno tutto l'altro materiale rotabile che appare nelle foto tranne che quei 4 vagoni. Tanto per aggiungere un ulteriore elemento di curiosità oserei dire che la locomotiva che traina il convoglio sembra, ingrandendo molto la foto, una E 428 italiana. Voi che ne dite? Molti elementi del materiale rotabile sono ovvii, ma alcuni sono più intriganti anche perchè non di produzione Marklin. Suvvia, non fate gli schizzinosi e partecipate al gioco, prometto che non lo dirò in giro
Ciao Gianni
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Piero Chionna
Italy
8640 Posts |
Posted - 08 June 2008 : 13:57:44
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Ho fatto ricerche partendo dalla forma e dal numero dei finestrini delle vetture misteriose ma proprio non riesco a identificarle. Il locomotore potrebbe essere veramente un'E428. Ciao, Piero |
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Alberto Pedrini
Italy
11462 Posts |
Posted - 09 June 2008 : 00:55:17
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Qui ci vorrebbe un intervento di Roberto Camorali... Per il locomotore potremmo, osservando la foto 3, orientarci sul 428 P.V.Z. di cui abbiamo un'immagine sul sito
Alberto |
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Gianni Carrara
Italy
26 Posts |
Posted - 09 June 2008 : 23:44:03
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Mi hai spiazzato, che cosa è PVZ? Essendo le foto del 1961 io (ingenuamente) pensavo a Fleischmann o Rivarossi visto che entrambe hanno introdotto la E428 nel 1960. Circa i vagoni non sembrano italiani a causa della mancanza delle rientranze in corrispondenza delle porte, anche se i doppi finestrini ravvicinati di un vagone ricordano un seconda classe italiano. Mi colpiscono le prese d'aria molto sporgenti in corrispondenza dei vestiboli ma , anche se assurdo, la linea dei vagoni, un po' tondeggiante e appollaiata sui carrelli, mi ricorda vagoni inglesi .Comunque mi rallegro nel vedere che anche i super esperti sono in difficoltà .Per attirare i meno esperti facciamo un quesito più facile: di che marca e modello sono i vagoni al traino della DL800 in uscita dalla stazione di testa?
Buon divertimento Gianni |
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Alberto Pedrini
Italy
11462 Posts |
Posted - 12 June 2008 : 01:00:10
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Andiamo fuori tema per un momento, circa la P.V.Z. riporto la testimonianza di un amico intenditore avuta tempo fa. La ditta rimase attiva solo pochi anni, sembra dal 1946 al 1951. Il nome derivava dalle iniziali dei tre soci che si dedicavano a questa attività alla sera e nei week end. Uno di questi lavorave alla Eletren, che produceva il 428 in scala maggiore e a cui sembra si siano ispirati per la costruzione del modello in scala 00.
Alberto |
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Carlo Costamagna
Italy
3 Posts |
Posted - 01 December 2008 : 15:37:51
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Volevo confermare il messaggio di Alberto Pedrini circa il 428 che appare nella foto: si tratta di un PVZ con sostituiti i pantografi e i ganci di traino. I pantografi originali erano scarsamente efficienti e di norma venivano sostituiti con modelli migliori di altre marche. Fu prodotto in due varianti: carrelli snodati oppure carrello unico a quattro assi con assi centrali senza bordino alle ruote. Questo per cercare di risolvere il problema dei frequenti deragliamenti. Anche il propulsore ebbe inizialmente problemi di potenza come pure il relais per l'inversione e lo stazionamento a luci accese o spente. Ciò nonostante -a mio parere- resta un pezzo di eccezionale importanza per l'epoca (1947), vera pietra angolare (ai più ignota) del fermodellismo italiano. C.C. |
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