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Nino Carbone
7025 Posts |
Posted - 01 January 2013 : 13:43:23
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ET 56 (456) |
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Nino Carbone
7025 Posts |
Posted - 01 January 2013 : 15:25:36
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- Link correlato con ET 30 (430): http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=2230#18298 - ET 56 / 456 / DB -
- Cenni di storia -
A seguito della normalizzazione dell'esercizio elettrico negli anni del dopoguerra e della rapida elettrificazione delle linee nelle zone degli aglomerati urbani, le DB ebbero la necessità di nuove elettromotrici elettriche allo scopo di favorire l'aumento dei passeggeri effetto anche del "miracolo economico".
Si prese la decisione di adattare, per la prima generazione di queste elettromotrici del dopoguerra, la caratteristica testata a forma arrotondata detta "Testa d'uovo", pressochè uguale alle automotrici diesel VT 08.5 / VT 12.5 costruite parallelamente in quel periodo (rispetto al VT 08.5/12.5 la finestratura della cabina era più ampia), la classificazione che le DB le assegnarono fu:
- ET 56 -
Il convoglio era composto da due motrici alle estremità e da una unità intermedia con agganciamento corto e posti a sedere di seconda e terza classe. (Nella foto di copertina la versione originaria con la "terza" classe)
Le motrici di testa (ETa/ETb 56) avevano alle estremità esterne 1 carrello con 2 motori per ciascuna unità, oltre ad un carrello portante, la carrozza intermedia (EM 56) era dotata solo di carrelli portanti. (Composizione: Motrice-Intermedia-Motrice)
Mentre la parte elettrica rappresentava solamente una ulteriore elaborazione delle elettromotrici già collaudate prima della guerra (ET 25 / ET 55) la parte strutturale delle carrozze (autoportante in acciaio) era di progettazione completamente nuova e basata sulla tecnica costruttiva leggera.
Le porte di accesso e la disposizione dei posti vennero riprodotti uguali alla VT 12.5 originaria, successivamente con l'abolizione della terza classe questi convogli disposero di posti a sedere di prima e seconda.
Le DB misero in servizio nel 1952 "sette" unità della classe ET 56 e contemporaneamente si concentrarono sulla progettazione della ET 30.
L'equipaggiamento elettrico delle elettromotrici fu dotato dalla Brown Boveri & Cie di Mannheim ad esclusione dei trasformatori e dei motori di trazione che le DB fecero recuperare da vecchie giacenze di riserva o da veicoli danneggiati dalla guerra.
I pantografi erano installati sulla parte interna delle unità motrici e alle estremità erano dotate di agganciamento Scharfenberg. (Tipo di gancio automatico che integra in una sola operazione sia i collegamenti pneumatici che elettrici)
La loro buona accelerazione all'avviamento venne considerata più importante di un'elevata velocità massima, che venne fissata a 90 km/h., successivamente fu portata a 110 km/h.
La composizione classica era a tre elementi, ma, a seconda delle esigenze di traffico, potevano anche essere impiegate in doppia composizione.
I loro depositi erano Tübingen e Heidelberg.
Dal gennaio 1968 vennero classificate:
- 456 -
La verniciatura del convoglio in rosso porporino fu mantenuta da "sei" unità fino al loro accantonamento, solo la 456 106, verso la metà degli anni '70 ebbe la livrea blu oceano-beige.
I ritiri avvennero tra il 1984 e il 1986, l'ultimo viaggio della classe 456 venne effettuato il 31 maggio 1986.
Curiosità: il ritiro della Classe avvenne due anni dopo la più giovane ET 30 (430).
Nessuno di questi convogli è stato conservato a scopo museale.
- Dati tecnici -
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- Anno: 1952 - - Rodiggio: Bo'2' + 2'2' + 2'Bo' - - Sigle caratteristiche: BD 4ym + AB 4ym + B 4ym - - Velocità massima: 90/110 km/h - - Diametro ruote carrello motrice: 980 mm. - - Diametro ruote carrello: 930 mm. - - Lunghezza: 79.970 mm. - - Potenza nominale: 920/975* kW / 81/84* km/h - - Numero motori: 4 - - Peso di servizio: 121.0 ton. - - Carico massimo per asse: 17.1 ton. - - Alimentazione aerea: 15 kW 16 2/3 Hz -
- Unità complete costruite: 7 (Motrice-Intermedia-Motrice) -
- Numerazione Epoca III: ETa 56 001/007 - EM 56 001/007 - ETb 56 001/007 - - Numerazione Epoca IV: (ex ETa) 456 101-107 - (ex EM) 856 001-007 - (ex ETb) 456 401-407 -
- Posti a sedere: 262 -
- Costruttori -
- (BBC) Brown Boveri & Cie (componenti elettrici) - - Rathberger - Maschinenfabrik Esslingen (ME) - Fucs - (componenti meccanici) -
- ET 56 001/001 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 101/401 - Ritirato: 28.08.1986 - - ET 56 002/002 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 102/402 - Ritirato: 18.12.1985 - - ET 56 003/003 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 103/403 - Ritirato: 28.08.1986 - - ET 56 004/004 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 104/404 - Ritirato: 29.02.1984 - - ET 56 005/005 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 105/405 - Ritirato: 28.02.1986 - - ET 56 006/006 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 106/406 - Ritirato: 28.08.1986 - - ET 56 007/007 - Costruttore: Fuchs/ME/Rathberger - Riclassificazione: 456 107/407 - Ritirato: 30-06-1985 -
- Immagini -
- ET 56 007 - Heilbronn 1966 -
- La finestratura anteriore era bordata di grigio-nero, all'inizio degli anni '70 il frontale fu dipinto "tutto rosso", scomparvero anche diverse filettature ornamentali -
- Foto Zimmermann / da: db-eierkoepfe.lokfoto.de -
- 456 102 Heidelberg 13 agosto 1984 con il frontale "tutto rosso" e allegerita di alcune filettature -
- Sig. Andreas Schmidt / da: db-eierkoepfe.lokfoto.de -
- 456 105 e 102 in doppia composizione presso Hirschorn il 19 aprile 1985 -
- Foto Brutzer / Sig. Andreas Schmidt / da: dbeierkopfe.lokfoto.de -
- 456 106 l'unica della classe con livrea blu oceano-beige - Mannheim 9 maggio 1983 -
- Foto Brutzer / Sig. Andreas Schmidt / da: lokfoto.de -
- Modelli Trix -
- 22625 -
- Foto Trix -
- 22626 -
- Foto Trix -
- Foto frontespizio / da: FAG - - Foto dati tecnici: Taschenbuch Deutsche Triebwagen - - Fonti: Trix - Taschenbuch Deutsche Triebwagen - db-eierkoepfe.lokfoto.de - - Nino -
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Gian Michele Sambonet
Italy
5370 Posts |
Posted - 02 December 2021 : 10:48:45
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Un elettrotreno 456 sulla Neckartalstrecke, nell'autunno 1984.
(Foto: Andreas Ritz) |
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