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 Italy 1943: raccordo ferroviario anglo-americano
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Guido Lastrucci

Italy
73 Posts

Posted - 02 March 2016 :  17:31:40  Show Profile  Reply with Quote
Forse fu anche quella sensazione di euforica leggerezza che fece innamorare mio padre toscano di S.Frediano a Settimo (PI) (di stanza come guarnigione a Bitonto in servizio all'aeroporto di Palese-BA) di mia madre nata e residente negli anni '40 a Bitonto. Dal loro matrimonio poi sono venuto al mondo io...
Guido da Bari
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Piero Chionna

Italy
8586 Posts

Posted - 03 March 2016 :  01:13:10  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
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Originally posted by Guido Lastrucci

Forse fu anche quella sensazione di euforica leggerezza che fece innamorare mio padre toscano di S.Frediano a Settimo (PI) (di stanza come guarnigione a Bitonto in servizio all'aeroporto di Palese-BA) di mia madre nata e residente negli anni '40 a Bitonto. Dal loro matrimonio poi sono venuto al mondo io...
Guido da Bari




Un bel racconto di vita che nasce in un contesto drammatico.
Grazie della condivisione Guido!

Bombardieri, caccia e aerei da trasporto in una foto scatta a Bari nel 1943.
In primo piano i Douglas Dakota Mark IIIs del 267° Squadrone della RAF.


(fonte Imperial War Museum)


Gli stessi Dakota del 267° Squadrone della RAF in volo lungo la costa Balcanica.


(fonte Imperial War Museum)


Piero
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Piero Chionna

Italy
8586 Posts

Posted - 03 March 2016 :  01:58:58  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Con un salto in avanti di settant'anni torniamo sulla pista di un aeroporto che ho spesso citato in questa discussione.

Un Boeing 747-409 DREAMLIFTER in atterraggio a Grottaglie (TA) dove caricherà le fusoliere del Boeing 787 Dreamliner che verranno trasportate nello stabilimento di North Charleston in South Carolina (USA)

https://www.youtube.com/watch?v=o5PiWB1JglI


Piero
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Piero Chionna

Italy
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Posted - 05 March 2016 :  20:24:07  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
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Originally posted by Piero Chionna

Q
Prendiamo l’abitudine, in libera uscita, di farci qualche camminatina nella campagna – terreni ordinati, casette bianche, muretti a secco, un mondo che sembra essersi fermato da tempo immemorabile – con la speranza di poter comprare, benché abbiamo pochi spiccioli, qualcosa da mettere sotto i denti. I contadini non possono o non vogliono venderci nulla, ma di solito ci invitano cordialmente in casa per offrirci un bicchiere di vino rosso e una manciata di fichi secchi caramellati al forno. Spesso si conversa a lungo intorno al tavolo della cucina. Gli uomini vorrebbero sapere da noi quanto durerà ancora la guerra, dove sta Mussolini, che fa il re; le donne ci chiedono da dove veniamo, poveri figli, e da quanto tempo siamo soldati; i bambini si arrampicano sulle nostra ginocchia, attratti dalle baionette che non molliamo e dalle bustine che si infilano divertiti fin sopra il naso; le ragazze se ne stanno un po’ in disparte, non perdendo tuttavia neppure una nostra parola, e ogni tanto, quando scherziamo, ridono furtivamente. Sulla via del ritorno provo sempre una sensazione di euforica leggerezza, e non credo di essere il solo a provarla. E’ l’effetto di questo vino pugliese, quindici o sedici gradi, che andrebbe bene con pasti sostanziosi.



Non capitava solo ai soldati Italiani di intrattenersi con i contadini a bere un po' di vino.
Gli archivi militari custodiscono immagini bellissime, come questa dell'Australian War Memorial.
Chissà se anche l'aviere australiano avrà provato quella "sensazione di euforica leggerezza".

Taranto, Italy. c. September 1943. Leading Aircraftman D. Clarkson of Sydney, NSW, flight mechanic, talks with an old Italian man sitting outside his cottage with his dog in a village on the outskits of Taranto.



Piero
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Piero Chionna

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Posted - 20 November 2016 :  18:14:49  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Purtroppo ancora nessuna immagine dello scalo ferroviario realizzato dalle truppe alleate.

Come già detto, questo impianto era già attivo all'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Anche se non attinenti con le ferrovie, aggiungo quindi due interessanti immagini scattate durante la Grande Guerra:

La prima ci mostra l'aeroporto di San Vito dei Normanni con il sistema di difesa antiaereo che utilizzava palloni aerostatici che, levati in volo, costituivano un efficace sistema di sbarramento e disturbo nei confronti dell'aviazione nemica.
Ricordo che le squadriglie aeroplani create dal Regio Esercito a difesa delle città durante la Prima Guerra Mondiali furono le seguenti:
101esima con sede a Bari, 102esima con sede ad Ancona, 103esima con sede a San Vito dei Normanni, 104esima con sede a Bengasi, 105esima con sede a Firenze, 111esima con sede a Campoformido (UD), 112esima con sede a Villaverla, 113esima con sede a Belluno.

La seconda immagine ci mostra il porto interno di Brindisi (Seno di Ponente) con un biplano austriaco catturato e costretto all'ammaraggio dall'aviazione italiana.






Piero
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Piero Chionna

Italy
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Posted - 27 May 2017 :  12:22:26  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Uno dei miei cimeli risalenti ai primi anni '70.
In evidenza il logo "USAF Cryptologic Depot" del 6917th ESG (Electronic Security Group), San Vito Air Station, Italy.
Gradi e nome e cognome del militare furono rimossi alla consegna.

https://en.wikipedia.org/wiki/Air_Force_Intelligence,_Surveillance_and_Reconnaissance_Agency




Primi anni '70: Le insegne della SVAS poste presso il "Main Gate" accessibile dalla SS16 Adriatica (visibile a destra).
Questa struttura si trovava all'incirca sull'asse dei binari del vecchio scalo ferroviario costruito nel 1943.
Sullo sfondo, a sinistra, si nota l'edificio della stazione di San Vito dei N.
Sulla destra si nota il vecchio distributore di carburante della "Amoco".



(fonte : Mr. John Woods nel gruppo Facebook "6917th Security Group")

Piero
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Piero Chionna

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Posted - 04 June 2017 :  12:13:45  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Brindisi 1944

Imteressante immagine scattata da un bombradiere americano in volo su Brindisi: si notano i seni di Levante e Ponente del porto interno, il Castello Svevo con la base della Marina e la stazione ferroviaria di Brindisi Centrale con il raccordo per la stazione Marittima.
In basso, alla destra dell'elica, si vede via San Vito con la linee ferroviaria adriatica diretta a Bari e la linea per Taranto che in quel punto viaggiano ancora parallele. Queste due linee erano tra loro collegate da un by-pass tra la stazione di Mesagne a quella di Restinco che permetteva di evitare il passaggio da Brindisi con la conseguente inversione di marcia.
Il raccordo Mesagne-Restinco-San Vito dei Normanni nel momento in cui fu scattata questa foto era probabilmente già fuori uso a causa dei danni subiti durante i bombardamenti che precedettero lo sbarco degli alleati a Taranto (http://www.t-i-m-o-n-e.it/ricordi/rdr/rdrdett.php?id=0319)
Nella parte alta della foto, subito a sinistra del motore, si notano la statale adriatica e la linea ferroviaria che proseguono in direzione di Lecce.


(Foto inserita da Andrew Powell su Flickr)



Piero
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Piero Chionna

Italy
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Posted - 04 June 2017 :  18:36:22  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Tra il 23 settembre e il 2 ottobre 1944 fu completato il trasferimento da Algeri a Brindisi dell'885th Bombardment Squadron (Heavy-Special).
Si trattava di un gruppo destinato a missioni speciali dotato di bombardieri modificati utilizzati in missioni di supporto alle formazioni partigiane che si trovavano oltre le linee nemiche.
Le missioni venivano svolte di notte in solitaria e senza alcuna copertura aerea.
Si trattava pertanto di missioni estremamente pericolose in cui venivano paracadutati oltre le linee nemiche approvigionamenti di vario tipo:
armi, munizioni, abbigliamento, trasmettitori radio, in alcuni casi uomini, ecc.

La cronaca del 16 ottobre 1944:

La mattina del 16 ottobre 1944 tutti gli aerei sono rientrati regolarmente dalle loro missioni notturne.
Dopo il riposo, alle 15.00 vengono assegnati agli equipaggi gli obiettivi per le missioni della notte successiva, alle 16 iniziano i consueti briefing in cui vengono impartiti gli ordini. Alle 18.52 decolla da Brindisi il B-24 Liberator 42-51778 W comandato dal Lt. Jerome L. Solomon.
A bordo il Co-Pilota Travis R. Venters e altri 7 membri di equipaggio.
Il velivolo risale da solo l'Adriatico approfittando dell'oscurità e in completo silenzio radio, potendo l'equipaggio solo ascoltare le comunicazioni radio da Brindisi con gli aggiornamenti meteo.
Il B24 era uscito dalla fabbrica in livrea NM (Natural Metal) ma nell'estate del '44 aveva ricevuto la livrea nera per renderlo meno visibile durante le missioni notturne.
Il velivolo deve raggiungere le montagne del Friuli Venezia Giulia, il tempo è instabile, il viaggio è lungo, ma l'equipaggio è esperto e aveva già svolto diverse missioni in quella regione.
L'aeromobile sorvola l'Istria e il Golfo di Trieste e si dirige verso l'obiettivo che non raggiungerà mai.
Il tempo sulla zona è cattivo e la visibilità è molto bassa. Il B24 manca il punto preciso dell'aviolancio e prosegue per 10 miglia verso nord.

Alle 22.00 il B24 impatta contro la parete rocciosa del contrafforte meridionale del Monte Canin, sotto la vetta del Porton sotto Canin, ad una quota di 1900 metri slm.

Al sacrificio di quei nove uomini è dedicato questo sito:
https://thesolomoncrew.com/



Pochi giorni prima un altro disastro aveva colpito l'885th BS di Brindisi.
Il 4 ottobre 1944 il B24 "Lady Irene" che trasportava approvvigionamenti per i partigiani bergamaschi e tre agenti segreti si schiantò a Zorzone di Oltre il Colle (BG), sulle pendici del Monte Menna in Val Brembana, sulle Prealpi Bergamasche.

Il "Lady Irene Memorial Museum 1944" di Zorzone di Oltre il Colle (BG) si trova in Via Funivia 1, nei pressi del Museo Mineralogico.

Dal sito del memoriale di Zorzone di Oltre il Colle:

"La sera del 4 ottobre 1944 un aereo B-24 Liberator dell’885th Bombardment Squadron della 15th Air Force decollò dall’aeroporto di Brindisi per una missione operativa segreta nel nord Italia.
L’aereo era carico di rifornimenti per i partigiani che dovevano essere paracadutati nella zona d’aviolancio denominata Crosley, corrispondente ad una radura sopra Monasterolo del Castello, vicino al Lago d’Endine.
A bordo vi erano i dieci membri dell’equipaggio e tre agenti segreti dell’OSS (Office of Strategic Services) che dovevano paracadutarsi oltre le linee nemiche.
La rotta del B-24 prevedeva il sorvolo del Mar Adriatico in direzione nord partendo dall’aeroporto di Brindisi e quindi sorvolando l’isoletta di Sveti Andrija e deviando verso nord-ovest entrava in territorio italiano.
L’aeroplano era il Consolidated B-24D Liberator 42-40697 denominato ‘Lady Irene’, pilotato dal Capitano Charles R. Sloan".



"Rita Sloan Vogt, sorella del Capitano Sloan, ricorda molto bene il giorno della cerimonia di commemorazione. Ricorda anche che un sacerdote italiano inviò alla sua famiglia una cartolina con un’immagine del monte Menna e del paesino di Oltre il Colle.
Il prete segnò la posizione della chiesa e il luogo dell’incidente sulla cartolina, e vi attaccò una stella alpina dicendo che era un fiore dal luogo dove era stato seppellito il loro caro"



http://b24memoriale1944.weebly.com/il-memoriale.html

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Piero Chionna

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Posted - 06 June 2017 :  08:04:05  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
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Originally posted by Piero Chionna

Tra il 23 settembre e il 2 ottobre 1944 fu completato il trasferimento da Algeri a Brindisi dell'885th Bombardment Squadron (Heavy-Special).
Si trattava di un gruppo destinato a missioni speciali dotato di bombardieri modificati utilizzati in missioni di supporto alle formazioni partigiane che si trovavano oltre le linee nemiche.
Le missioni venivano svolte di notte in solitaria e senza alcuna copertura aerea.



La "Navigator Room" dell'885th BS a Brindisi. Sulla mappa si nota chiaramente la rotta di una missione speciale nell'area ligure-piemontese:




Brindisi, inverno 1944/45 - Operazioni di manutenzione su un B24 "Liberator" dell'885th BS:




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Piero Chionna

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Posted - 06 June 2017 :  23:29:06  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Un salto in avanti nel tempo con questa immagine degli autobus che espletavano i servizi destinati alle famiglie dei militari americani in servizio alla SVAS.
Targa AFI Official (AFI = Allied Forces Italy)
B ..... (B = Brindisi)
http://plate-planet.com/bodypages/eu-ital-usf.html


Piero
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