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 ALSe 10 / ETS 11 (Il treno del regime)

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T O P I C    R E V I E W
Nino Carbone Posted - 03 September 2017 : 18:49:49
ALSe 10 / ETS 11 (Il treno del regime)
3   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Nino Carbone Posted - 27 September 2017 : 12:31:56


- ALe.880.118 - unità munita di bagagliaio - a Bologna il 10 maggio 1992 -

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- Foto da: transpress.blogspot.it -


- Nino -
Nino Carbone Posted - 09 September 2017 : 13:30:29


- Ricostruita, nell'immediato dopoguerra, con tutti posti di sola 3a classe, la ALe.184 è qui ripresa sulla Roma-Ciampino
mentre transita nei pressi dell'acquedotto Claudio, accoppiata ad una ALe.790 -


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- Foto Centro Audiovisivo FS / da: Mondo Ferroviario 143 -


- Nino -
Nino Carbone Posted - 03 September 2017 : 19:28:03

- ALSe 10 / ETS 11 FS -
(Il treno del regime)

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- Foto Centro Storico Fiat / da: Mondo Ferroviario 143 -



- Premessa -

L’immagine di dinamicità con la quale amò sempre presentarsi il regime del Ventennio, fu ben presente nel momento
in cui si intese realizzare una sorta di “vettura blu” ferroviaria per il capo del Governo di quei tempi.

Il periodo, connotato nell’architettura ferroviaria dalla filante linea aerodinamica dei nuovi elettrotreni e dalle automotrici
leggere elettriche (ALe), produsse un convoglio speciale del quale sono giunte ai giorni nostri alcune immagini a colori
degli addobbi, così come si presentavano all’epoca della consegna, quando il treno era classificato ALSe 10.


(Automotrice Leggera Salone elettrica)

Consegnato nel 1940, per evidenti motivi di sicurezza non si seppe molto del suo reale utilizzo.

Pare sia stato usato in particolare per alcune trasferte del Presidente del Consiglio e dei suoi familiari da Roma a Rimini,
normalmente via Bologna-Ancona, ma si hanno notizie anche di instradamenti (al traino di locomotive a vapore)
da Firenze per Faenza via Ferrovia Faentina.

- Link correlato Faentina: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3239 -



- Cenni di storia -

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- Schema da: Mondo Ferroviario 143 -

Pur ispirandosi ai canoni di modernità, velocità e stile dell’ETR.200, venne decisa la costruzione di un complesso
di 2 soli elementi, basandosi sui criteri industriali adottati dalla FIAT per le automotrici elettriche ALe.880.

L’elettrotreno salone (esemplare unico), era costituito da 2 elementi derivati dalle automotrici elettriche ALe.880,
appositamente adattati come arredamento interno e permanentemente accoppiati (retro-retro) con mantici protetti
da carenature metalliche.

La lunghezza del convoglio era di 55.160 mm (2 unità da 27.580 mm).

L’automotrice con la sala riunioni era dotata d 2 pantografi, mentre quella con bagagliaio ne disponeva di 1 solo
sul lato cabina di guida.

L’elettrotreno salone venne costruito dalla FIAT, mentre la parte elettrica venne fornita dalla Marelli.

Era ricoverato a Roma accanto alla rimessa del treno reale nel piazzale di Termini, ma probabilmente durante il conflitto
venne decentrato, pur rimanendo sempre nel contesto romano, nel corso del quale la primitiva classificazione venne
mutata da:


- ALSe 10 (Automotrice Leggera Salone elettrica) a ETS 11 (Elettro Treno Salone) -

Gravemente danneggiato durante i non molti, ma pesanti bombardamenti sulla Capitale, nel dopoguerra venne a cessare
la sua funzione, in quanto vi era addirittura eccedenza di vetture speciali e salone un tempo destinate alla Corona,
ai dignitari di corte ed ai massimi esponenti del Governo.

Il convoglio avendo però la particolarità, che gran parte della meccanica e dell’equipaggiamento elettrico era comune
con quello delle altre automotrici elettriche, e considerata la grave scarsità di mezzi, anche leggeri, con la quale le FS
dovevano confrontarsi ogni giorno, venne ricostruito come veicolo ordinario, mantenendo la sua configurazione
originaria di 2 motrici permanentemente accoppiate attraverso un giunto rigido e un mantice
di intercomunicazione.

Con la ricostruzione assunse la nuova classificazione: ALe.184.001.


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- Schema da: Mondo Ferroviario 143 -

Vennero eliminati tutti lussuosi arredamenti interni e riallestito, addirittura con panche di legno come su tante altre
automotrici leggere ricostruite in gran fretta.

I posti a sedere furono originariamente solo da 3a classe, così ripartiti:

- 88 nella vettura provvista di compartimento bagagli con serranda -
- 90 nell’altra unità -


In questa prima ricostruzione vennero mantenute le caratteristiche “gobbe” che erano il tratto distintivo di entrambe
le vetture che componevano l’elettrotreno “autarchico” e che celavano le abbondanti riserve d’acqua necessarie
ai servizi offerti dal treno e alle esigenze degli ospiti.

Con la soppressione della 3a classe i posti divennero tutti di 2a classe e il mezzo venne prevalentemente impiegato
per i servizi tra Roma e i Castelli, in composizione ad altre automotrici della “prima generazione” ed anche
sulle relazioni per Pescara e Orte.

Nel 1962 le 2 motrici vennero separate e assunsero la classificazione di ALe.880.118 quella munita di bagagliaio
e ALe.880.117 quella che ne era priva.

Con tale modifica anche la velocità di 130 km/h venne abbassata a 110 km/h, mediante sostituzione dell’originario
rapporto di trasmissione 16/43 con il 14/43.

Accoppiate ad un rimorchio semi-pilota Le.640 o semplice Le.680 come tali prestarono servizio fino al 1978 a Roma
e zone limitrofe, per venire poi assegnate al Compartimento di Bologna.

Da Bologna i 2 mezzi espletarono servizio per parecchi anni sulla linea Porrettana oppure verso Ravenna e Prato,
spesso in composizione ad altre automotrici dei Gruppi 880 e 790.

- Link correlato Porrettana: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3170 -

Successivamente i 2 rotabili andarono a ricomporre il treno originario, venendo nuovamente accoppiati, ma questa
volta con agganci di tipo ordinario, con maglia e tenditore.

Nonostante le soluzioni economiche adottate, questo complesso effettuò servizi abbastanza regolari fino ai primissimi
anni ‘80, quando le 2 unità vennero accantonate, sempre presso il deposito locomotive di Bologna.

Le soluzioni economiche adottate riguardavano; la motorizzazione, con gli stessi motori Tipo 72-50 FS che equipaggiavano
le ALe.790 e ALe.880 e anche gli stessi carrelli, i quali però avevano sospensioni meno raffinate di quelle degli ETR.200.

- Link correlato ETR.200: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3206&whichpage=1 -

Il convoglio non è stato preservato a scopo museale.



- Le 2 unità nuovamente insieme a Bologna nel marzo 1986 -

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- Foto Giuseppe Lippolis / da: Mondo Ferroviario 143 -



- L’elettrotreno autarchico -

L’elettrotreno ALSe 10 allo stato di origine -

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- Foto Centro Storico Fiat / da: Mondo Ferroviario 143 -

L’espressione un poco dispregiativa di “elettrotreno autarchico” ad esso assegnata, era giustificata dal fatto che il treno,
commissionato alla FIAT per la parte meccanica, fu tra quelli realizzati con la cassa provvista di pannellature esterne
in alluminio rivettate all’intelaiatura interna in acciaio, il tutto ricoperto da coprigiunti in corrispondenza
tra lamiere adiacenti.

Questa soluzione, diede alle unità così realizzate un aspetto del tutto particolare, esteticamente meno felice di quello delle
motrici realizzate con cassa in tutto acciaio con fiancate lisce in quanto elettrosaldate.




- Interni -

Il convoglio disponeva di un piccolo appartamento destinato al capo del Governo, formato da una sala riunioni, una camera
da letto con toilette, provvista di vasca da bagno, e di due cabine a 1 e 2 posti con divani letto per i suoi stretti collaboratori.

Questi ambienti erano provvisti di telefono.

Erano presenti 3 cabine singole e 2 cabine a 4 posti per gli accompagnatori, dotate di divani trasformabili in letti, e anche
un compartimento a 3 posti a sedere per il personale FS di scorta.

I vani di servizio comprendevano un locale dispensa e ghiacciaia, una cucina, un locale caldaia, una cabina radio- telefonica
e un vano bagagli.


- Il lavabo nel bagno della maggiore autorità -



- Foto Centro Storico Fiat / da: Mondo Ferroviario 143 -

- Particolare di una delle “suites” dell’elettrotreno con gli arredi nel classico stile dell’epoca -



- Foto Centro Storico Fiat / da: Mondo Ferroviario 143 -

- Anche gli arredi della sala riunioni rispecchiavano lo stile di quel periodo -



- Foto Centro Storico Fiat / da: Mondo Ferroviario 143 -



- Dati tecnici -

- Anno costruzione: 1940 -

- Rodiggio: Bo’Bo’ + Bo’Bo’ -

- Diametro ruote motrici: 910 mm -

- Lunghezza: 55.160 mm -

- Motori: 4+4 Tipo 72-50 FS -

- Potenza oraria: 2x768 kW -

- Potenza continuativa: 2x300 kW -

- Velocità massima: 130 km/h -

(poi 110 km/h come ALe.880)

- Unità costruita: 1 -

- Numerazioni -

- Accoppiate -
- ALSe 10 -
- ETS 11 -
- ALe.184.001 -

- Separate -
- ALe.880.118 (bagagliaio) -
- ALe.880.117 -

- Costruttori: FIAT-Marelli -




- Fonti -
- it.wikipedia.org -
- Giuseppe Lippolis / da: Mondo Ferroviario 143 -

- Nino -

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